Camera delle Visioni
L'installazione "Camera delle Visioni" si presenta come un'imponente manifestazione artistica, creata per celebrare il restauro e l'esposizione della maestosa opera "Testa Anatomica" di Filippo Balbi. Alloggiata nel suggestivo refettorio della storica Certosa di Trisulti, risalente al XIII secolo, quest'installazione ha accolto il pubblico durante il periodo compreso tra il 5 agosto e il 29 ottobre 2023.
Il progetto si distingue per la profonda immersività, raggiunta attraverso un sistema audiovisivo, composto da tre schermi e un diffusione sonora 5.1, arricchito da una esperienza con visori per la Realtà Virtuale. Con uno sguardo audace e innovativo, "La Camera delle Visioni" si propone di omaggiare le qualità visionarie e immaginifiche dell'opera di Balbi, unendo elementi tradizionali della composizione audiovisiva elettronica a un'interessante incursione nell'intelligenza artificiale.
All'interno di questo ambiente suggestivo, gli spettatori sono stati guidati in un viaggio di scoperta attraverso due opere distintive, che testimoniano al livello più elevato la presenza delle tecnologie più avanzate nella produzione artistica contemporanea, offrendo una visione multipla del processo creativo. Si tratta tuttavia di opere assai diverse tra loro, sia per ragioni di ordine estetico che strettamente tecniche.
La prima opera intitolata "Anima et Corpo" Oratorio Espanso per La Testa Anatomica, ha esplorato l'opera di Balbi attraverso una fusione di immagini reali e immagini generate dall'AI, offrendo una ricca esperienza sensoriale che ha amplificato il significato e l'impatto emotivo dell'opera originale.
La seconda opera, ha illuminato un momento di transizione nella storia della testa anatomica, dando vita e respiro ai corpi che la compongono e conferendo loro voce attraverso un evocativo dispositivo logografico, noto come E.C.T.O.R., il cui prototipo fu presentato presentato da un tale Dr Cellito durante la fiera universale di Parigi nel 1865, coincidente con l'esposizione dell'opera di Balbi nella stessa fiera.
E.C.T.O.R è, nello stesso tempo, una macchina-sogno, un enigma da decifrare e una lente attraverso la quale possiamo scrutare l'ignoto.
Indossando i visori per la realtà virtuale la materia prende forma dal nulla. Ecco allora i corpi della Testa anatomica staccarsi dalla tavola dipinta e liberarsi nello spazio.
Quei corpi intrecciati a formare la testa sembrano rivelarne anche la mente. Avanzano verso di noi per tenderci la mano e parlarci. Siamo spettatori privilegiati di un dialogo stupefacente, dal quale emergono segreti e verità che ci spingono a varcare i confini dell'ignoto, mentre arte e tecnologia realizzano moltiplicazioni di senso e disegnano i nuovi orizzonti dell'immaginazione futura.
Varcando la soglia della Camera delle Visioni, gli ingranaggi dell'opera di Balbi, palesi e nascosti, sveleranno nei monitor, oltre ad essi stessi, il processo creativo attraverso il quale l’idea è divenuta sostanza, l’intuizione forma e la parola persona.
"La Camera delle Visioni" incarna la fusione tra arte e tecnologia, onorando l'immaginazione e la genialità di Filippo Balbi, e offrendo al pubblico una visione rinnovata e incantata del capolavoro visionario "Testa Anatomica".




Camera delle Visioni #Anima et Corpo
Oratorio espanso per la Testa Anatomica di Filippo Balbi
La Testa Anatomica impressiona per il suo potere metaforico la cui visione straordinaria ci conduce oltre l'apparenza fisica, aprendo le porte a una comprensione più profonda dell'essere umano e delle sue relazioni. Ascoltare e vedere attraverso molteplici lenti, abbracciare la diversità e celebrare la varietà di narrazioni, ci è sembrato il modo migliore per onorare tale opera. Abbiamo progettato un’installazione con diversi punti di vista e di ascolto.
Durante il processo di sviluppo abbiamo elaborato concetti come simultaneità, pluralità, armonia, diversità, unicità, coesione, forza, società, orrore, carne, corpi, voci, staticità, movimento, coreografia, danza. Questi concetti rappresentano le prospettive composte che emergono dall’opera di Balbi. Ogni corpo rappresenta un'anima, un ricordo, una storia; insieme convergono in un unico e potente organismo. Balbi scarnifica i corpi per tracciare una figura che sfugge alla riconoscibilità come accade in qualsiasi organismo complesso. Riunisce delle singolarità in un unicum e fa collaborare armoniosamente le diverse parti di un sistema per nutrire l'immensa bellezza che deriva dalla coesistenza delle diversità. Attraverso la tecnologia abbiamo tessuto un mondo di concatenazioni, dove siamo partecipanti attivi che abbracciano la complessità e l’asimmetria della “visione molteplice”.
L'installazione svela il linguaggio universale della connessione, la compassione si diffonde come un fuoco divino nello sforzo condiviso. In essa si dipana un intreccio di comprensione reciproca. L’arte ci spinge ad essere agenti di cambiamento, mentre le difformità, con grazia, si fondono e si abbracciano.
La parola assume una tangibilità corporea, il suono si trasforma in un fluido movimento e l'immagine si eleva a un richiamo che invita alla profondità dell’ascolto.
L'artista schianta la singolarità della visione, facendo vibrare l'aria con un fragore potente. In questo sussulto artistico, abbiamo colto i frammenti di tale esplosione e li abbiamo disposti con cura in uno spazio vuoto, una dimensione luminosa che si apre alla nostra percezione.
Abbiamo popolato questo ambiente di intermittenze e intersezioni di stimoli, che svelano frammenti di relazioni sovrapposte e intricate. Il nostro è un invito alla contemplazione, a immergersi nelle stratificazioni dell'esperienza estetica e a percepire la complessità che emerge dal crogiuolo di suono, immagine e parole. In questo intreccio l'orizzonte delle possibilità si amplia e le barriere tra le forme artistiche si dissolvono, aprendo la strada a una nuova e profonda connessione con l'opera e con noi stessi.
Camera delle Visioni #E.C.T.O.R. VR
Esperimenti di Captazione e Trasmutazione Onirica delle Ricordanze
"Accorrete, spiriti vaganti, a contemplare l'inarrestabile ECTOR, l'incanto meccanico che stravolge i confini del possibile!
Sottomettetevi al suo abbraccio e lasciate che vi trasporti oltre il velo dei sensi in un mondo sospeso tra luce e ombra, tra sogno e realtà!"
Dr Warren Cellitol
Di fronte alla Testa Anatomica di Filippo Balbi abbiamo provato stupore e incanto. Quali sogni, quali visioni, quali sentimenti hanno prodotto una tale opera? Se fossimo in grado di ricostruirne il processo creativo saremmo anche in grado di scoprire i meccanismi occulti che determinano la nascita di ogni capolavoro e, davanti alla loro bellezza, “inchinarci all’ignoto che appare”.
Basterebbe che uno solo di quei corpi aggrovigliati potesse raccontarsi, svincolato dalla funzione in cui è costretto. Se esistesse un dispositivo capace di interagire con quelle figure avremmo la possibilità di indagare l’indicibile, di svelare i segreti dell’invenzione, di entrare nel tempio complesso della creatività e di mostrarne la grandiosità e l’abisso. Ogni nostra domanda avrebbe una risposta.
Abbiamo allora immaginato ECTOR, provando a ricostruire con la tecnologia di oggi una macchina che rende visibili i processamenti sottili della mente.
Abbiamo creato un dispositivo logografico per la trasmutazione degli incubi e la contemplazione simultanea di sogni e ricordanze, una macchina ideale capace di materializzare l’indefinibile.
Abbiamo liberato i corpi della Testa Anatomica, dando loro una voce e una consistenza. Ed essi si sono mostrati nelle immagini che vi proponiamo, fedeli registrazioni dei processi in atto nella meccanica di ECTOR.
Grazie all’utilizzo della Realtà Virtuale siamo in grado di mostrarvi, nella loro interezza, i corpi che compongono quell’organismo super anatomico che è la Testa di Balbi. Sarà possibile ascoltarli e interagire con loro.
Se, come dice il Bardo, siamo fatti della stessa sostanza dei Sogni, noi abbiamo provato a dare consistenza a tale sostanza, cioè a rivelare i sogni liberando i corpi, lasciandoli fluttuare in uno spazio con la medesima leggerezza dei pensieri.
Camera delle Visioni #E.C.T.O.R. AV
Esperimenti di Captazione e Trasmutazione Onirica delle Ricordanze
"Ascoltate, voi tutti! Non cercate conforto qui, perché non lo troverete. Questa è una macchina che si nutre dei vostri pensieri, anche dei più oscuri e proibiti, li strappa via dalla vostra mente e li trasmuta in visioni, in bambole di pezza per i vostri bambini!”
Benoît Delongueuil - "Le Journal de Paris" 1865
“Questa macchina è un circo di atrocità, una dimostrazione di crudeltà senza pari. Non ha pietà, né compassione". Oliver Traum - "Frankfurter Zeitung" 1866
Hofmannsthal scrisse, nel Libro degli amici: «Nel presente si cela sempre quell’ignoto la cui apparizione potrebbe mutare tutto: questo è un pensiero che dà le vertigini, ma che consola».
Mossi dall’entusiasmo della nostra intuizione abbiamo iniziato una ricerca per capire cosa fosse stato prodotto per indagare “l’aria che separa l’immagine dal suo riflesso nello specchio”. Abbiamo allora iniziato a ingrandire e setacciare gli istanti di tempo, rimasti immobili in una dimensione immaginifica, in cui l’opera parla al proprio creatore, per registrare quegli attimi che separano l’azione dal pensiero.
Un’indagine che abbiamo ritenuto degna di essere raccontata.
Ciò che abbiamo scoperto è stato entusiasmate e terrificante allo stesso tempo. Siamo risaliti al numero di un brevetto: 17 gennaio 1865 - E.C.T.O.R. 671776, recante come titolo: Esperimenti di Captazione e Trasmutazione Onirica delle Ricordanze. Oltre al titolo abbiamo rinvenuto gli appunti lasciati dal proprietario del brevetto, l’italo americano Dr Warren Cellito:
Processamento di carnificazione - Cuore di Inchiostro - Bobine captative - Ludicranzia Onirica - Figurazione di Anomalie – Somnoliquami - Cuciture precise, come frammenti di una storia sussurrata dal passato. Con grazia.
Tra le memorie di Dr Cellito sono stati ritrovati alcuni appunti e una locandina con la scritta: “Ascoltate o umani smarriti, sono ECTOR, la macchina oscura che si erge tra i mondi”.
Credits
Direzione artistica Valerio Murat
Ideazione, progettazione e realizzazione dell’installazione
Samuel Amenta, Federico Acosta Rios, Eugenio Cecchini, Walter Corneli, Elia Dell’Orco, Fabio Fornaro, Benedetto Gulino, Valerio Murat, Lorenzo Pandolfi, Gianluca Rotondi, Gabriele Teti, Matteo Tomasetti
Testi Giovanni Fontana, Valerio Murat
Voce Giovanni Fontana, Dora Schembri, Stefanie Bechtold
Rappresentazione calligrafica dei sogni Antonio Poce
Modello 3D della Testa Anatomica Axel Ferrari
Performer Federico Acosta Rios, Tobia Bianchini, Emilio Casaburi, Alessio Cattaneo, Eugenio Cecchini, Elia Dell’Orco, Giovanni Fontana, Daniele Grande, Fabio Fornaro, Elisa Igliozzi, Gabriele Teti, Kevin Troci
Technical Manager Stefano Germani.